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Pascale – Berlusconi: Michelle Bonev rivela che la loro “storia d’amore” è tutta una grande messinscena

La “storia d’amore” tra Francesca Pascale e Silvio Berlusconi, una grande messinscena: Francesca è lesbica, ed io sono stata molto più che una sua amica.

 

Con queste poche parole, pubblicate sia sul suo profilo Facebook sia sul suo blog personale, l’attrice e produttrice Michelle Bonev rivela una storia sconcertante che, se ci fosse stata raccontata da altri, non avremmo mai potuto ritenere vera.

 

Che la storia tra Berlusconi e la Pascale fosse una messinscena, lo avevano pensato in molti, ma nessuno, seppur lontanamente, avrebbe mai potuto immaginare un tale colpo si scena, anche se, molto spesso, la realtà supera l’immaginazione.

 

Noi, per dovere di cronaca, riportiamo quanto da lei affermato, e nello stesso tempo vi invitiamo a visitare le sue pagine on-line, ricche di doviziose e scottanti rivelazioni (link: http://www.michellebonevblog.it/la-verita-ci-rendera-liberi/ ).

 

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Non è stato facile per me scrivere queste righe, ma è stato ancora più difficile guardare dentro di me con onestà ed ammettere che i compromessi che ho accettato nella mia vita mi abbiano divorato a tal punto da non riconoscere più cosa sia giusto e cosa sbagliato.

 

Negli ultimi 10 anni ho vissuto in un mondo che mi ha preso tutto: i sogni, gli ideali, la dignità. Il sistema corrotto del danaro e del potere mi ha marchiato a vita.

 

Ho sbagliato a scegliere la strada che pensavo fosse la più facile e che si è rivelata, invece, per me devastante: mi sono illusa di essere felice. Sono stata “amica” dei potenti, fidanzata con uomini ricchi, ho avuto tutte le cose che desideravo: successo, soldi, vestiti, gioielli… Ma a quale prezzo?

 

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So che il passato non si può cancellare, ma so anche che il presente è nelle nostre mani e che il futuro dipenderà dalle scelte che facciamo ora. Mi hanno sempre detto: “Il mondo è questo mia cara, impara a navigare.”

 

E io ho navigato, oh… sì che ho navigato… Ma sono arrivata talmente lontano da non rendermi più conto della realtà.

 

Io non voglio più essere la donna della lettera scarlatta, né fare la vittima; io voglio cambiare la mia vita, raccontandovi la mia storia, perché questa è la storia del mondo.

 

Noi tutti crediamo in certi principi e in certe regole, ci dilettiamo con belle parole come giustizia, amore, libertà, ma appena ci sentiamo in pericolo siamo pronti a tradire e calpestare chiunque.

 

Siamo talmente convinti che il fine giustifichi i mezzi che abbiamo perso la nostra identità. “Ma cosa posso fare?” mi dicevo. In questo mondo se non appartieni a un gruppo, a un’organizzazione o a un colore politico, non vai avanti.

 

Non basta la competenza, il talento, non basta lavorare 18 ore al giorno, serve comunque un “santo in paradiso”.

 

Tutti sappiamo che funziona così e abbiamo talmente accettato questo sistema, che ormai è diventata una cosa normale essere raccomandati. Ma che mondo abbiamo costruito?

 

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Mi guardo intorno e vedo persone disperate che non sanno cosa dare da mangiare ai propri figli, e poi vedo altre persone, che sguazzano nella ricchezza e nel lusso, prendendosi gioco di milioni di lettori dalle copertine dei settimanali con storie di fidanzamenti inverosimili.

 

Come la “storia d’amore” tra Francesca Pascale e Silvio Berlusconi. Una grande messinscena, perché Francesca è lesbica, ed io sono stata molto più che una sua amica.

 

Silvio ha deciso di annunciare il fidanzamento pubblico con Francesca soltanto per continuare a divertirsi con lei e con le sue “amiche”, e non essere giudicato male dalla società. Pensava di aver fatto bene i conti, ma si è ritrovato con una “fidanzata” autoritaria e senza scrupoli.

 

Più volte mi ha chiesto, infatti, di portarla via da Arcore perché diceva che era una cattiva persona e lo ricattava. Questa è soltanto una delle tante falsità in cui mi sono costretta a vivere. Ma io non voglio più vivere nella falsità.

 

Soffro nel sapere che in questo preciso istante ci sono persone che hanno perso tutto e stanno pensando al suicidio, mentre altre pensano alle orge e al cappottino tigrato di un barboncino.

 

Ci sono persone che hanno il problema di arrivare a fine mese, mentre altre hanno il problema di come spendere diecimila euro in contanti in un solo giorno.

 

E poi ci sono persone che si vendono, e altre che le comprano… C’è un divario così grande tra i problemi di queste due categorie di persone che niente può colmarlo.

 

Ma la cosa più triste è che proprio chi soffre, continua a votare chi lo flagella. Per disperazione, per ignoranza, per buona fede… tutte ragioni plausibili, ma il risultato è che così non cambierà niente. Leibniz diceva: “Quello in cui viviamo è il migliore dei mondi possibili”.

 

Io non voglio più accettare che questo sia il miglior mondo possibile. Se il mondo siamo noi, allora noi siamo in grado di cambiarlo.

 

Tempo fa ho pubblicato una lettera aperta sul mio blog che raccontava la mia vita professionale nel mondo dello spettacolo negli ultimi 10 anni.

 

Oggi ho deciso di completare quella lettera, di raccontarvi la verità su ciò che ho vissuto. Di come si possa perdere se stessi, pensando di raggiungere i propri sogni… e capire un giorno, che non è valsa la pena. Io sono qui, davanti a voi, per testimoniare che nessun sogno vale la nostra vita, la nostra dignità di essere umani.

 

Sono consapevole che le mie rivelazioni saranno scomode a qualcuno; che cercheranno di fermarmi, screditarmi, forse di uccidermi… Ma voglio che tutti sappiano che non mi è rimasto altro che la verità, ed è solo questa che voglio condividere con voi nei prossimi giorni. La verità ci renderà liberi.

 

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