Le Interviste Esclusive

Le interviste esclusive: Malandrino e Veronica

Il duo comico sulla cresta dell'onda dagli anni '80

Oggi intervistiamo un duo comico che calca le scene dalla metà degli anni ’80: Roberto Malandrino e Paolo Maria Veronica, questi i loro nomi, hanno iniziato con il cabaret e fatto Televisione, Cinema e tanto Teatro.

Dal 1986 ad oggi più di 20 produzioni e ancora tante idee e tanta energia.


D. Più di trent’anni trascorsi insieme. Qual è il segreto della vostra longevità artistica?

Buona tavola, ottimi pisolini ma soprattutto la voglia di continuare a sfidare ogni opportunità (grandi o poche che siano). Con estrema energia mentale e…fisica (vista l’età !)

D. Avete iniziato con il cabaret negli anni d’oro del Derby: cos’è cambiato da allora nella comicità?

Proprio luoghi come il Derby. Erano posti che ti costringevano a gioire e soffrire, si lavorava 6 giorni alla settimana tra fine settimana pieni di gente o presenze desolanti dalla domenica in poi. Comunque fosse, si lavorava e ci si conosceva tra colleghi. Nascevano amicizie, odi, rancori così che piano piano ognuno cominciava a capire che diavolo di mestiere stava facendo.

Passare mesi, intere stagioni in questo modo plasmava ogni artista su un esperienza unica e immediata: il pubblico. Come l’avanspettacolo per molti il cabaret è stato la palestra che ha forgiato una razza di comici totalmente lontana da quella attuale e risultati si vedono: sono sempre i “vecchi” come Ale e Franz; Aldo e Giovanni, Iacchetti, Giobbe, Crozza, etc. Che ancora oggi hanno un pubblico. Delle nuove generazioni abbiamo poche timide eccezioni.

Padre Buozzi e Marcolino

D. I vostri esordi coincidono con il successo di trasmissioni televisive diventate cult e hanno lanciato i comici di cui sopra che hanno segnato un’epoca:  la televisione di oggi offre ancora queste opportunità a giovani comici?

La tv dei nostri tempi funzionava su un criterio di meritocrazia e ricerca. Non a caso Verdone, il trio e tanti altri sono figli di un momento culturale per la televisione di grande livello (ricordo solo Dario Fo in Mistero Buffo). Poi l’involuzione intellettuale, inevitabile con le nuove tecnologie, ha lentamente abbassato gusto e senso critico aprendo le porte a una sorta di “pollaio mediatico” . Credo che per i giovani comici le uniche opportunità siano un bel travestimento da gallo.

D. Il duo dei fratelli Carruzzelli (con il famoso “terzo fratello”) vi ha fatto conoscere al pubblico televisivo, il prete con il parrocchiano di Padre Buozzi e Marcolino vi hanno fatto amare anche dal pubblico dei teatri. Qual è il personaggio al quale siete più affezionati?

Sicuramente Buozzi e Marcolino, forse perché molto vicini ai nostri caratteri e ad alcuni momenti della nostra vita che sembrano usciti da un loro sketch. I Carruzzelli però hanno avuto uno spessore sociale che non smetteremo mai di rivendicare: ovvero quello di essere stati i primi a ridicolizzare la mafia.

D. Dal passato al presente. A Bologna, città che avete fatto vostra, proponete spettacoli inconsueti. Viaggi in autobus con sorpresa, insolite visite ai musei, alla scoperta della comicità appunto in luoghi non convenzionali. Ci dite di cosa si tratta?

È un format nato nel 2017. La prima intuizione fu con Insolitobus ovvero un comic tour a bordo di bus scoperti per il centro di Bologna. Il successo è stato tale che quest’anno saremo alla 15esima edizione. Questa idea di “insolito” si è poi allargata contaminando luoghi e siti unici e particolari di Bologna. Da qui la “Paurosissima visita al museo di zoologia”, la “particolare lezione di anatomia” nel teatro anatomico dell’Archiginnasio, e ancora “Insolita visita ai laboratori Lumiere”, “Insolita visita al Museo Medievale”, “Insolita visita al Museo del Risorgimento”…mi fermo sono troppe

Malandrino e Veronica

D. Cosa vi ha ispirato e vi ispira tutt’ora?

Il gioco. In molte lingue straniere la parola teatro corrisponde a gioco ed è veramente così. Noi abbiamo fatto cose col pubblico straordinarie perché credo siamo un raro fenomeno di ludicità da spettatore. Probabilmente tanti anni di animazione con i bambini ci ha insegnato qualcosa.

D. Prossimo progetto? C’è già? Ce lo volete raccontare?

Tutto vago. Lavoriamo alla giornata. A parte “Insolita visita al museo del Risorgimento” che prosegue per tutto febbraio ora dobbiamo pensare all’estate. Probabile un nuovo insolito bus.

D. Qual è secondo voi la miglior trasmissione televisiva di oggi?

Non vediamo da molto la tivù. Roberto adora Montalbano. Io ogni tanto vedo Focus o Report, sono per la deportazione di tutti i cuochi e chef con i loro programmi di cucina.

D. E l’ultima domanda è in onore del grande Eduardo: la vita del comico, è sempre meglio che lavorare?

 Se gode di un reddito di cittadinanza, credo di sì.

Qui sotto il link al loro sito, dove troverete tutte le ultime informazioni:
Malandino & Veronica Official Site

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